Pon Metro: le sfide per una città che cambia

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Agenda
Digitale Metropolitana

Serata di riflessioni, bilanci e sguardi proiettati verso il futuro quella che si è svolta nel parco ludico, tecnologico e ambientale Ecolandia, all’insegna del percorso di sviluppo intrapreso in questi anni dalla città di Reggio Calabria con le risorse europee del Pon Metro. Un cammino che ha visto il coinvolgimento di cittadini, associazioni, professionisti nel quadro delle quattro linee d’azione strategica che identificano questa fondamentale misura adottata dalla Commissione europea a favore delle 14 realtà metropolitane italiane: inclusione sociale, mobilità sostenibile, rigenerazione urbana e agenda digitale. Un incontro pubblico molto partecipato che ha visto la presenza di Giuseppe Falcomatà, Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Marino, assessore alle Politiche comunitarie Comune di Reggio Calabria, Federico Lasco, dirigente generale Dipartimento Programmazione Regione Sicilia e Giorgio Martini, Autorità di Gestione del PON Città Metropolitane 2014-2020. Diversi interventi dalla platea, inoltre, hanno animato il dibattito offrendo il punto di vista di chi in questi anni si è reso o è tuttora protagonista, di percorsi virtuosi e innovativi avviati grazie ai fondi del Pon Metro.
Senza quest’ultimi, ha rimarcato il sindaco Falcomatà, “insieme alle altre risorse comunitarie, il percorso dei Patti per il Sud e lo sblocco del Decreto Reggio noi oggi non saremmo riusciti a realizzare questi risultati. Il Pon Metro può essere considerato il primo vero patto di fiducia tra i Comuni, il governo nazionale e l’Unione Europea. Il primo vero momento in cui non c’è stato più il filtro regionale. Da un lato una grande opportunità ma per altro verso anche un paradosso perché è soltanto attraverso i fondi del Pon Metro che noi riusciamo a garantire dei servizi che in altre città del Paese vengono erogati attraverso risorse ordinarie”. Parlando di continuità e degli elementi di novità che dovranno caratterizzare la nuova programmazione il sindaco ha messo inevidenza la necessità di “continuare a dare fiducia ai Comuni, cosa che ancora fatica a realizzarsi come dimostra la complessa fase di contrattazione in sede di decreto Rilancio. Pensando alla nuova programmazione ritengo che si debba garantire il diritto costituzionale nell’erogazione dei servizi e restituire le risorse comunitarie e della coesione alla loro funzione principale, ovvero programmare il futuro della città”.

Di grande sfida politica e amministrativa per il Comune di Reggio Calabria ha poi parlato l’assessore Marino, ricordando che “erano davvero in pochi in Europa quelli che credevano che le città del sud riuscissero ad affrontare nel modo migliore questa partita. Oggi, dopo sei anni di viaggi, incontri, proposte possiamo dire di averla vinta quella partita. Le idee e i progetti nati cinque anni fa sono diventati cantieri, opere e servizi. Basti pensare ai nuovi autobus della città, al nuovo servizio di mobilità urbana sostenibile intelligente, agli asili nido, ai servizi per disabili e anziani, al bike sharing e a tutta una serie di azioni che ci hanno consentito di trasformare positivamente la città”. Da qui è necessario ripartire, ha poi aggiunto Marino, “rafforzando l’attività di ascolto nei confronti dei cittadini, mettendo in luce le criticità e quindi orientando al meglio la nuova programmazione di risorse comunitarie 2021-2027. La città che cambia è una città che si trasforma, che vuole investire nei settori strategici, innovazione e inclusione sociale su tutti. Reggio Calabria ha imparato a utilizzare le risorse europee e a renderle un’opportunità per il territorio. Si può ancora fare di più, ma il percorso intrapreso in questi anni ci lascia la forte consapevolezza che anche a queste latitudini è possibile realizzare modelli virtuosi di crescita e sviluppo”.

Da sinistra: Martini, Falcomatà, Marino e Lasco

“Questo programma si basa essenzialmente sul coinvolgimento della cittadinanza – ha sottolineato Martini – e sul confronto tra quest’ultima e l’amministrazione. Ci sono degli interventi più visibili, pensiamo alla mobilità con il grande lavoro fatto per il rinnovo e l’ammodernamento della flotta bus o alla rigenerazione urbana con la grande opera in via di ultimazione del Waterfront. Ma penso anche al tema della digitalizzazione che quasi sempre è strettamente connesso agli interventi sull’inclusione sociale e all’amministrazione digitale che sta fornendo un contributo decisivo per il miglioramento dei servizi resi al cittadino. Il concetto base, che abbiamo sempre ripetuto ad ogni città destinataria del Pon Metro, è che ogni progetto debba avere una visione di lungo respiro nel quadro di una strategia territoriale in grado di fornire una prospettiva unitaria e solida dei processi di crescita e sviluppo”.


“E’ stata raccolta una sfida molto importante, – ha evidenziato Lasco – frutto di un lavoro, di una progettualità e di un confronto incessanti tra l’Europa e i singoli territori. Oggi il punto cruciale di questo percorso è la continuità. Questa bellissima esperienza è unica in Europa e premia la scelta coraggiosa fatta dall’Italia di individuare dei grossi centri urbani nelle città metropolitane quali posti in cui investire in termini di capacità, politiche di sviluppo e strategia amministrativa innovativa. In Sicilia è dal 2000 che si lavora sulle città, tra cicli di programmazione, mobilità, inclusione sociale e qualità urbana. Basti pensare centro storico di Palermo che ancora negli anni 90 ospitava i detriti della seconda guerra mondiale e che in questi anni sul fronte del turismo e della ricettività ha fatto registrare una crescita enorme”.